Più di un nomeModifica
Anche se in alcune culture moderne i nomi sono semplicemente etichette e designatori che distinguono un oggetto da un altro, nella teologia cristiana i nomi di Dio hanno sempre avuto un significato molto più profondo. In senso religioso, i nomi di Dio non sono invenzioni umane, ma hanno origine divina e sono basati sulla rivelazione divina.
La venerazione del nome di Dio risale al Vecchio Testamento, e come in Esodo 20:7, i Dieci Comandamenti affermano: “Non farai un uso improprio del nome dell’Eterno, il tuo Dio”. Gli insegnamenti cristiani vedono questo comandamento non come un semplice evitare l’uso del nome di Dio, ma come una direttiva per esaltarlo, sia attraverso atti pii che attraverso la lode.
Negli insegnamenti cristiani, il nome di Dio non è semplicemente un’etichetta, ma coinvolge misteri divini che richiedono e pretendono rispetto e lode. Louis Berkhof afferma che la questione dell’uso e dell’interpretazione dei nomi di Dio fornisce un rompicapo teologico in quanto, dato che Dio è “infinito e incomprensibile”, i suoi nomi trascendono il pensiero umano, eppure gli permettono di essere rivelato agli uomini mentre scende a ciò che è finito e comprensibile. Così il nome di Dio è sempre stato venerato nella tradizione cristiana, ed è stato associato alla sua presenza.
Nome di Dio, via di DioModifica
Le tradizioni e l’innodia della liturgia cristiana hanno a lungo sottolineato l’importanza di agire nel nome di Dio, ad esempio il Sanctus (che può andare) afferma: “Benedetto colui che viene nel nome del Signore”.
Risalendo ai Padri della Chiesa come Giustino Martire o Cirillo di Alessandria, negli insegnamenti cristiani il nome di Dio è stato visto come una rappresentazione dell’intero sistema della “verità divina” rivelata ai fedeli “che credono nel suo nome” come in Giovanni 1:12 o “camminate nel nome del Signore nostro Dio” in Michea 4:5. Questo è ulteriormente dimostrato nel discorso d’addio di Gesù ai suoi discepoli alla fine dell’ultima cena, in cui si rivolge al Padre e in Giovanni 17:6 e 17:26 afferma:
“Ho manifestato il tuo nome agli uomini che mi hai dato dal mondo”. (17:6) “Ho fatto conoscere loro il Tuo nome e lo farò conoscere” (17:26)
In Apocalisse 3:12 coloro che portano il nome di Dio sono destinati alla Nuova Gerusalemme; che scenderà (sulla terra) dal cielo. Negli insegnamenti cristiani, sebbene il popolo di Dio porti il nome di Dio, anche loro possono offendere il nome di Dio trasgredendo contro la natura di Dio e disobbedendo ai suoi comandamenti, come in Romani 2:24: “Perché il nome di Dio è bestemmiato tra i gentili a causa vostra, come sta scritto.”.
Sia santificato il tuo nomeEdit
La prima petizione del Padre Nostro è “sia santificato il tuo nome” ed è rivolta al “Padre nostro che sei nei cieli”. Nel suo sermone del IV secolo “Sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno”, Gregorio di Nissa si riferiva a Romani 2:24 e a Ezechiele 36:23 che afferma:
E io santificherò il mio grande nome, che è stato profanato tra le nazioni, che voi avete profanato in mezzo a loro; e le nazioni sapranno che io sono Jahvè, dice il Signore Jahvè, quando io sarò santificato in voi davanti ai loro occhi.
Gregory ha affermato che la petizione che inizia il Padre Nostro tratta degli insulti, del disprezzo e della disattenzione all’onore del nome di Dio e cerca di porvi rimedio attraverso le pie azioni dei credenti. La moderna teologia cristiana ha continuato questo insegnamento, e aggiunge anche che il rimedio comporta anche il giudizio di Dio contro coloro che mancano di rispetto al suo nome.
In Giovanni 12:27 Gesù sottopone una petizione al Padre e riceve una risposta:
Padre, glorifica il tuo nome. Venne dunque una voce dal cielo, dicendo: “Io l’ho glorificato e lo glorificherò ancora”.
La prima glorificazione si riferisce a Matteo 3:17: “Questo è il mio Figlio diletto, nel quale mi sono compiaciuto” all’inizio del ministero di Gesù con il suo battesimo, e la seconda alla sua imminente crocifissione. Così in Giovanni 12:30 Gesù spiega alla folla che sente la voce: “Questa voce non è venuta per causa mia, ma per causa vostra”, riferendosi alla sua crocifissione come elemento chiave del cammino verso la salvezza.
Altre preghiere in varie tradizioni cristiane hanno continuato a riferirsi al nome di Dio, per esempio la preghiera cattolica Freccia d’oro inizia con:
Possa il santissimo, sacratissimo, adorabilissimo, incomprensibilissimo e ineffabile Nome di Dio essere per sempre lodato, benedetto, amato, adorato e glorificato in cielo, sulla terra e sotto la terra, da tutte le creature di Dio
L’uso diffuso della preghiera di Gesù nella Chiesa ortodossa orientale è stato anche associato al potere del nome di Dio, con continue discussioni teologiche.