Gordon Parks

Gordon Parks si trasferì dalla nativa Fort Scott, Kansas, a Minneapolis nel 1928 e divenne fotografo nel 1937 dopo aver visto esempi di fotografie della Farm Security Administration riprodotte in una rivista. Fu un fotografo di moda a Minneapolis e Chicago, prima di andare a Washington, DC e trovare lavoro con Roy Stryker alla FSA; successivamente fotografò per l’Office of War Information e alla Standard Oil Company del New Jersey. Parks lavorò come fotografo di moda a Vogue a partire dal 1944, e quando Life lo assunse come fotografo dello staff nel 1948, accettò incarichi sia nella moda che nel fotogiornalismo. Rimase a Life fino al 1970, producendo molti dei suoi saggi fotografici più importanti, come quelli sulle bande di Harlem, la segregazione nel Sud, le sue esperienze personali con il razzismo; su Flavio da Silva, un bambino povero che viveva in Brasile; e su Malcolm X, Martin Luther King, Jr. e le Pantere Nere. I molti libri di Parks includono Camera Portraits (1943), A Choice of Weapons (1966), Born Black (1971), Moments Without Proper Names (1975) e Half Past Autumn: A Retrospective (1997). Mostre personali del suo lavoro si sono tenute all’Art Institute di Chicago, all’ICP e alla Corcoran Gallery of Art. ICP ha presentato Parks con un Infinity Award for Lifetime Achievement nel 1990.
Le fotografie di Parks sono state tra i documenti più efficaci della loro epoca. In molti casi, come in quello di Flavio da Silva, hanno mosso le persone all’azione e cambiato la vita. La fotografia di Parks era solo uno dei suoi tanti talenti; era anche un musicista, compositore, poeta, romanziere e regista, i cui film includono Shaft e Leadbelly. Verso la fine della sua vita, Parks ha sperimentato le immagini digitali e ha creato paesaggi soggettivi e astratti a colori e fotografie di nature morte.
Lisa Hostetler
Handy et al. Reflections in a Glass Eye: Works from the International Center of Photography Collection, New York: Bulfinch Press in association with the International Center of Photography, 1999, p. 224.
Per maggiori informazioni visita la Gordon Parks Foundation.

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