Taweret | Johns Hopkins Archaeological Museum

Numero d’ordine: 2053 D

Misure: Altezza: 4,79 cm; Larghezza: 1,18 cm; Spessore: 1,4 cm

Materiale: Faience egizia

Data: 25° dinastia, ca. 747-656 a.C.

Provenienza: Tebe, Egitto

Collezione: James Teackle Dennis Collection of Egyptian Antiquities

Descrizione

Questo amuleto in faience raffigura Taweret che cammina con il piede sinistro in avanti e le braccia lungo i fianchi. La dea appare nella sua veste abituale, che fonde le caratteristiche di un ippopotamo, un coccodrillo e una femmina umana. L’oggetto è di un colore turchese chiaro con accenti di nero, come sulla parrucca e sulla coda del coccodrillo. C’è un anello di sospensione sul retro dove la parrucca incontra la coda.

Vista posteriore.

Discussione

La temibile dea ippopotamo, Taweret (letteralmente, “La Grande”), era una dea apotropaica (protettiva). Era venerata principalmente nei culti domestici, e anche se manifestazioni della dea sono note da incantesimi funerari dell’Antico Regno (circa 2686-2160 a.C.), il suo culto non ottenne un grande seguito fino all’ascesa della pietà personale nel Nuovo Regno (circa 1550-1069 a.C.). Fu in questo periodo che la fabbricazione di amuleti con le sue sembianze aumentò sostanzialmente. Tuttavia, bisogna dire che gli amuleti di ippopotami femminili hanno una lunga storia nell’antico Egitto, che risale al periodo predinastico (circa 3200-3000 a.C.). Questo esemplare in faïence verde chiaro, modellato a tutto tondo, è tipico degli esempi risalenti al tardo Terzo Periodo Intermedio (ca. 747-656 a.C.).

Questa dea teriomorfa (animale) Taweret era responsabile specificamente della protezione di madri e bambini, con i suoi poteri apotropaici invocati più frequentemente durante il parto. Le sue caratteristiche predatorie – tratte da ippopotami, leonesse e coccodrilli del Nilo – erano ritenute in grado di incutere paura alle forze maligne e di allontanarle. Per questo motivo, si pensava che gli amuleti con le sue sembianze aiutassero a prevenire le malattie e la morte infantile. Allo stesso modo, la sua immagine appariva su molti strumenti usati dalle ostetriche durante il parto, come le bacchette d’avorio apotropaiche. Infatti, poiché il culto di Taweret era mantenuto principalmente nei culti domestici, la sua immagine era usata su molti oggetti domestici, sia apotropaicamente che per mostrare venerazione.

Taweret non era solo feroce e violenta, ma anche abbastanza benevola; i tratti antropomorfi (umani) della divinità rappresentano i suoi attributi materni. I suoi seni penduli e il suo ventre gonfio ricordano la forma di una donna incinta, mostrando la sua idoneità ad allevare bambini. Questi seni, condivisi da Hapy, un dio che incarna l’inondazione del fiume Nilo, sono anche un simbolo generalizzato di fertilità e potere rigenerativo. Taweret è presente in alcune versioni di un mito popolare e diffuso in cui l’Occhio di Re si arrabbia con suo padre e si ritira in Nubia sotto forma di leonessa. Al suo eventuale ritorno in Egitto, l’Occhio di Re assume la forma di un ippopotamo – presumibilmente Taweret – e di conseguenza porta l’inondazione annuale del Nilo. Questo mito dimostra la funzione di Taweret come dea della fertilità e del ringiovanimento.

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