Il New York Times informa che il famoso Stage Deli di New York ha chiuso a mezzanotte di giovedì 29 novembre. Il ristorante, che era aperto dal 1937, era conosciuto per i suoi enormi panini e per la cucina ebraico-americana.
Mentre si può sostenere che tutti i ristoranti chiudono, ed è solo parte del ciclo di vita e morte dei ristoranti, c’è qualcosa di particolarmente toccante in questa chiusura per coloro che seguono la storia della gastronomia. Nel libro del 2009 Save The Deli, l’autore David Sax traccia la storia della gastronomia ebraica e scopre che una serie di stabilimenti che una volta incarnavano il cibo ebraico non esistono più. Con la chiusura di Stage Deli, ci stiamo avvicinando un po’ di più alla perdita di una parte del patrimonio ebraico americano (qui c’è anche la retrospettiva di Sax su Stage).
Non c’è bisogno di diventare troppo nostalgici o di essere troppo poetici però — ricordiamoci che Stage Deli era anche un’enorme attrazione turistica con prezzi piuttosto esorbitanti. E mentre perdiamo un po’ del vecchio, ci sono un sacco di nuove interessanti tendenze alimentari ebraiche che appaiono (gefilte fish artigianale, qualcuno?). La moderna cucina ebraica è stata un popolare argomento di conversazione negli ultimi anni, con le nuove gastronomie come Mile End a Brooklyn e Wise Sons a San Francisco che attraggono un’enorme base di fan.
Ma non ci sarebbe una nuova generazione senza la vecchia, ed è per questo che il cambiamento del volto della gastronomia ebraica è piuttosto agrodolce. Due settimane fa è uscito un film di 10 minuti sulla storia della gastronomia ebraica con Jerry Stiller, Alan Dershowitz, Fyvush Finkel e altri. Se volete davvero capire perché tutto questo è così significativo, vi consigliamo di dare un’occhiata – e guardare tutto – per capire la connessione tra l’ascendenza ebraica e la gastronomia.