Gli irlandesi ti diranno che sono stati loro a inventare il whisky, e fu solo nel Medioevo che i monaci irlandesi portarono le tecniche di distillazione attraverso le acque in Scozia. Eppure quella breve distanza è stata abbastanza lontana che i due whiskey si sono evoluti, nel corso dei secoli, in stili molto diversi.
Sia il whiskey irlandese che il whisky scozzese sono distillati a base di cereali. Molti whisky irlandesi moderni sono più leggeri o più accessibili nello stile rispetto alle loro controparti scozzesi, grazie alle differenze che si sono sviluppate nelle tecniche di distillazione.
I produttori di whisky irlandesi usano generalmente un mix di orzo maltato e non maltato per il loro mash bill – a differenza degli scozzesi, che usano solo orzo maltato – e questi cereali non maltati possono migliorare le note terrose e oleose nello spirito. Generalmente asciugano i chicchi con dei forni, invece dei tradizionali fuochi di torba degli scozzesi, quindi con alcune eccezioni i whiskey irlandesi non hanno gli aromi affumicati che caratterizzano molti whisky scozzesi. Infine, i whiskey irlandesi sono tipicamente distillati tre volte, che è un giro in più rispetto alla maggior parte dei whisky scozzesi.
Queste differenze non sono scolpite nella pietra; l’Irish Whiskey Act del 1980 delinea solo i parametri generali necessari per etichettare un prodotto come whiskey “irlandese”. Fondamentalmente, richiede che il whiskey sia composto da cereali (come orzo, grano, mais e segale), che sia distillato a non più del 94,8% di alcol e che sia invecchiato almeno tre anni in botti di legno. Queste linee guida lasciano ai produttori un ampio margine di manovra per definire i loro stili.
Con un’industria del whisky che ha prosperato per centinaia di anni, l’Irlanda ha contribuito a stabilire un gusto per il whisky in tutto il mondo occidentale. Il leggendario produttore Bushmills ottenne quella che oggi è la più antica licenza per distillare alcolici nel 1608, e nel giro di decenni l’Irlanda vantava più di 100 distillerie.
Ma guerre, tasse, regolamenti, consolidamento degli affari e, per un certo periodo, il proibizionismo americano hanno pagato il loro pedaggio. Oggi, il numero di distillerie irlandesi è sceso a una sola cifra, anche se ognuna produce un certo numero di marche e stili diversi. Il nuovo interesse mondiale per gli alcolici di alto livello ha spinto i produttori di whisky irlandesi a esplorare stili nuovi e tradizionali, a migliorare la qualità dei whisky miscelati di tutti i giorni e a offrire versioni single-malt e small-batch per gli appassionati. L’aumento della domanda e la grande qualità hanno ispirato i produttori ad aprire diverse nuove distillerie negli ultimi anni, e la Irish Whiskey Association stima che più di una dozzina di nuove distillerie siano in varie fasi di progettazione in tutta l’Irlanda.