L’approccio di base è quello di etichettare un farmaco candidato utilizzando il radio isotopo carbonio-14, quindi somministrare il composto a volontari umani a livelli tipicamente circa 100 volte inferiori al dosaggio terapeutico proposto (da circa 1 a 100 microgrammi ma non oltre).
Poiché vengono utilizzati solo livelli di microdose del farmaco, i metodi analitici sono limitati. È necessaria un’estrema sensibilità. La spettrometria di massa con acceleratore è il metodo più comune per l’analisi delle microdosi. L’AMS è stata sviluppata alla fine degli anni ’70 da due filoni di ricerca distinti con un obiettivo comune: un miglioramento della datazione al radiocarbonio che facesse un uso efficiente del materiale databile e che ne estendesse la routine e la portata massima. L’AMS viene utilizzata di routine in geocronologia e archeologia, ma le applicazioni biologiche hanno iniziato a comparire nel 1990 soprattutto grazie al lavoro degli scienziati del Lawrence Livermore National Laboratory. Il servizio AMS è ora più accessibile per la quantificazione biochimica da diverse aziende private e l’accesso non commerciale all’AMS è disponibile presso il National Institutes of Health (NIH) Research Resource al Lawrence Livermore National Laboratory, o attraverso lo sviluppo di spettrometri più piccoli ed economici. L’AMS non misura la radioattività del carbonio-14 in campioni di microdosi. AMS, come altri metodi di spettrometria di massa, misura le specie ioniche secondo il rapporto massa/carica.
Microdosaggio psichedelicoModifica
Il microdosaggio psichedelico è la pratica di utilizzare dosi sottosoglia (microdosi) di droghe psichedeliche serotoninergiche nel tentativo di migliorare la creatività, aumentare il livello di energia fisica, l’equilibrio emotivo, aumentare le prestazioni nei compiti di risoluzione dei problemi e trattare l’ansia, la depressione e la dipendenza, anche se ci sono poche prove a sostegno di questi effetti presunti al 2019.