Mand (psicologia)

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Per altri usi, vedi Mand.

Mand è un termine che B.F. Skinner usava per descrivere un operante verbale in cui la risposta è rinforzata da una conseguenza caratteristica ed è quindi sotto il controllo funzionale delle relative condizioni di privazione o stimolazione avversativa. Non si può determinare, basandosi solo sulla forma, se una risposta è un mand; è necessario conoscere i tipi di variabili che controllano una risposta per identificare un operante verbale. A volte si dice che un mand “specifica il suo rinforzo”, anche se questo non è sempre il caso. Skinner ha introdotto il mand come uno dei sei operanti verbali primari nella sua opera del 1957, Verbal Behavior.

Il terzo capitolo dell’opera di Skinner, Verbal Behavior, discute una relazione funzionale chiamata mand. Un mand è una forma di comportamento verbale che è controllato da privazione, sazietà, o ciò che ora è chiamato operazioni motivanti (MO), così come una storia di controllo. Un esempio di questo sarebbe chiedere dell’acqua quando si è privati dell’acqua (“assetati”). Si è tentati di dire che un comando descrive il suo rinforzatore, cosa che a volte fa. Ma molti mand non hanno alcuna corrispondenza con il rinforzatore. Per esempio, un bussare forte può essere un mand “apri la porta” e un servo può essere chiamato da un battito di mani tanto quanto un bambino potrebbe “chiedere il latte”.

I mand differiscono da altri operanti verbali in quanto beneficiano principalmente chi parla, mentre gli altri operanti verbali funzionano principalmente a beneficio di chi ascolta. Questo non vuol dire che i comandi funzionino esclusivamente a favore di chi parla, tuttavia; Skinner dà l’esempio del consiglio “Vai a ovest!” che ha il potenziale di produrre conseguenze che saranno rinforzanti sia per chi parla che per chi ascolta. Quando avvertimenti come “Attento!” vengono ascoltati, l’ascoltatore può evitare la stimolazione avversativa.

Lo studio di Lamarre & Holland (1985) sui mand sarebbe un esempio di studio di ricerca in questo settore.

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