‘Innuendo’: L’ultimo album dei Queen pubblicato durante la vita di Freddie Mercury

Appena 20 mesi dopo l’uscita di The Miracle, arrivò Innuendo, il 5 febbraio 1991. Fu l’attesa più breve per un nuovo album dei Queen in oltre un decennio, eppure, nonostante tutta la gioia, il loro 14° album in studio si tinge di tristezza perché fu l’ultimo ad essere pubblicato durante la vita di Freddie Mercury.

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Innuendo fu registrato tra marzo 1989 e novembre 1990 ai Metropolis Studios di West London e ai Mountain Studios di Montreux. Era originariamente previsto per l’uscita in tempo per il Natale 1990, ma la salute malata di Freddie ha fatto sì che fosse inevitabilmente ritardato, non che si potesse sapere dalla qualità della musica o dalla potenza della voce di Freddie che spazia su quattro ottave. Musicalmente l’album è complesso e per molti fan, questo è un album che è “ritorno alle radici”… e questo non è affatto male.

A metà della registrazione dell’album, nel febbraio 1990, i Queen hanno vinto il Brit Award per il contributo eccezionale alla musica britannica. Era una cosa che si aspettava da tempo, ma ampiamente meritata. Tutta la band era al Dominion Theatre di Londra per ricevere il premio e Brian parlò a nome della band; fu l’ultima apparizione pubblica di Mercury.

Dalle prime battute del brano d’apertura, che è anche il titolo dell’album, la band si mette in mostra. Questo è un rock pomposo, grandioso ed enorme. “Innuendo” è iniziata come una jam e il tutto sa di Led Zep, ma con l’approccio unico dei Queen impresso ovunque; nel caso ve lo stiate chiedendo, è Steve Howe degli Yes che suona l’interludio di chitarra flamenco. Uscì come singolo prima dell’album nel Regno Unito, raggiungendo la vetta delle classifiche, ed entrò nella Top 20 della classifica Billboard Mainstream Rock dove uscì successivamente.

“I’m Going Slightly Mad” ha le sue radici in un pastiche di Noel Coward che fu ideato originariamente da Freddie, prima di essere completato dalla band in Svizzera. Il video, girato con Freddie molto malato, presenta Brian May vestito da pinguino, Roger Taylor indossa un bollitore per il tè sulla testa, John Deacon è un giullare, e Mercury indossa un mazzo di banane sulla testa.

Brian May portò “Headlong” in Svizzera, avendola originariamente destinata al suo album solista. Con la voce di Freddie, divenne immediatamente una canzone dei Queen e andò nella Top 3 della Mainstream Rock Chart quando uscì come singolo principale dell’album nel gennaio 1991. “I Can’t Live With You” è un’altra canzone destinata all’album solista di Brian.

“Don’t Try So Hard” è il marchio di fabbrica di Freddie e una bella canzone, una di quelle che dopo ripetuti ascolti di questo album si incastra come una delle preferite. La prima composizione di Roger sull’album è “Ride The Wild Wind”, una che aveva originariamente registrato come demo con la sua voce che fu successivamente cambiata con una voce principale di Freddie, con Taylor al b/vs. L’assolo di Brian è brillante.

L’unica canzone dell’album a non essere accreditata ai Queen per la scrittura è “All God’s People”. È una co-scrittura Mercury/Moran ed era originariamente destinata all’album Barcelona di Freddie, sul quale lavorò con il produttore/cantautore Mike Moran. Il prossimo è il secondo contributo di Taylor come autore, la nostalgica e struggente “These Are the Days of Our Lives”. È reso ancora più emozionante dal fatto che il video che lo accompagna è stato l’ultima apparizione di Freddie. Quando finisce, guarda dritto verso la telecamera, sussurrando: “Ti amo ancora”.

“These Are the Days of Our Lives” fu pubblicato come singolo negli Stati Uniti il 5 settembre 1991, giorno del 45° compleanno di Freddie, e come singolo doppio A-side nel Regno Unito tre mesi dopo, il 9 dicembre, dopo la morte di Freddie. L’uscita nel Regno Unito fu un doppio A-side con “Bo-Rap” e debuttò al primo posto in classifica, rimanendo in cima per cinque settimane.

“Delilah” è un omaggio alla gatta di Freddie, e si trova al di fuori dell’esecuzione dell’album, ma apparentemente, Mercury era insistente che dovesse essere inclusa. Al contrario, “The Hitman” non potrebbe essere più diverso. E’ un vero e proprio rocker che era un’altra canzone iniziata da Freddie prima che John Deacon si occupasse di gran parte della riorganizzazione della struttura della canzone e la trasformasse in una canzone tipica dei Queen.

“Bijou” è una canzone intelligente, ideata da Brian e Freddie che ha la chitarra che fa le strofe e la voce che diventa il ritornello. È una bellezza! May disse in seguito che la canzone di Jeff Beck del 1989, “Where Were You”, fu parte dell’ispirazione dietro di essa. Nel 2008, i Queen + Paul Rodgers, nel loro Rock the Cosmos Tour, presentarono Brian che suonava i versi e poi un video di Freddie dal concerto di Wembley del 1986, abbinato alla sua voce.

C’è un brano di chiusura migliore di “The Show Must Go On” per qualsiasi album dei Queen? È perfetta in ogni senso. È anche un numero collaborativo, con tutti e quattro i membri che hanno contribuito alla sua scrittura. La canzone racconta la storia di Mercury che continua a registrare e a lavorare, anche se la fine si avvicina. È difficile non essere sopraffatti quando la si ascolta. Inizialmente non fu pubblicata come singolo, ma lo fu nell’ottobre 1991 per aiutare a promuovere l’album Greatest Hits II; il filmato promozionale contiene spezzoni di tutti i video dei Queen dal 1982.

Innuendo raggiunse la vetta delle classifiche inglesi, ma in qualche modo deludente riuscì ad arrivare solo al n. 30 in America. Inoltre entrò nella top 10 quasi ovunque, con l’ambita posizione n. 1 in Olanda, Germania, Svizzera e Italia.

Con la tragica scomparsa di Freddie il 24 novembre 1991, tutti pensammo che quella sarebbe stata la fine della strada per la band. Ma c’era di più in serbo…

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