E’ difficile da immaginare da questa distanza, ma quando Hubert de Givenchy, morto nel fine settimana all’età di 91 anni, apparve per la prima volta sulla scena, era l’equivalente di quello che oggi chiamiamo “stilista emergente”, uno che credeva che “il classico non significa mai noioso”.” L’aristocratico di bell’aspetto, alto un metro e ottanta, discendente da tessitori di arazzi, si mise in proprio nel 1952 dopo aver lavorato per Elsa Schiaparelli. Con Bettina Graziani come sua musa, ha debuttato con la nozione di haute separates, l’idea che una donna potesse creare il proprio stile piuttosto che seguire pedissequamente i dettami della moda – un concetto nuovo per l’epoca.
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Due anni dopo, Givenchy fu preso sotto l’ala del maestro spagnolo Cristóbal Balenciaga, e il suo lavoro divenne meno ovviamente orientato ai giovani, concentrandosi invece sulla purezza delle linee. La sua associazione con Audrey Hepburn ha aggiunto una scintilla sofisticata a questi attributi (e ha dato vita alla scollatura Sabrina). “Crea abiti di qualità che combinano semplicità e bellezza”, disse una volta l’attrice.
Gli anni ’50 e ’60 furono gli anni d’oro di Givenchy: Lui e il suo mentore sono stati descritti come “indiscutibilmente gli stilisti più profetici del mondo”. Durante questo periodo introdusse (contemporaneamente a Balenciaga) il rivoluzionario chemise o abito a sacco, acclamato come “una forma veramente nuova nella moda”. A Givenchy si attribuisce anche “quella silhouette giovane, femminile, da principessa che si adatta facilmente, modellata sul seno e che oscilla dolcemente da lì all’orlo”
Givenchy ha guidato una casa sinonimo di buon gusto. “È stato tra quegli stilisti che hanno posto Parigi saldamente al centro della moda mondiale dopo il 1950, creando una personalità unica per la sua etichetta di moda”, ha detto il presidente e CEO di LVMH Bernard Arnault, che ha acquistato la maison nel 1988. Oltre a mantenere belle case proprie, il couturier era un appassionato collezionista e coinvolto nel restauro di monumenti storici in Francia. Onoriamo il suo contributo alla moda con i suoi migliori look come documentato in Vogue.