I Papi di Avignone

La costruzione del celebre Palazzo dei Papi, un palazzo fortificato di dimensioni colossali, iniziò nel 1335, sotto il pontificato di Benoit XII. Alla morte del suo successore, Clemente VI, il palazzo era praticamente completato. In tutta la città e nei suoi dintorni, i cardinali avevano costruito sontuose residenze, ognuna delle quali rivaleggiava con l’altra in magnificenza e ostentazione. Il Petit Palais e il Livree Ceccano sono bellissimi esempi; quest’ultimo ora ospita la biblioteca comunale. La città, trasformata, si adorna di monumenti gotici: ricostruzione, ampliamento e abbellimento di chiese, monasteri e conventi. La popolazione supera le mura ormai troppo strette della città. Nel 1355, il papa decide di costruire nuovi bastioni per proteggere dalle bande di saccheggiatori.

Il prestigio e il fasto del papato avignonese raggiungono il loro apice sotto l’illustre pontificato di Clemente VI (1342 – 1352 che acquista la città dalla regina Giovanna per 80.000 fiorini d’oro.

La seconda metà del XIII secolo è un periodo tormentato. Durante le numerose tregue della guerra dei cent’anni tra Francia e Inghilterra, i mercenari disimpegnati formarono le “Grandi Compagnie”. Per loro conto saccheggiavano e massacravano i villaggi, seminando il terrore ovunque andassero. Alcuni vennero ad Avignone, attratti dalla concentrazione di ricchezza. Nel 1357 e 1358, la contea di Venaissin fu devastata, e Avignone pericolosamente minacciata. Per evitare questo pericolo, il papa pagò un riscatto. L’insicurezza persisteva, anche con un secondo pagamento nel 1360. Nel 1365, Bertrand de Guesclin, diretto in Spagna alla testa di un vero e proprio esercito di depredatori, si fermò a Villeneuve e chiese un riscatto esorbitante, pagato da Urbano V. Insieme a queste orde, la peste colpì l’Europa. Le epidemie decimarono la popolazione. La prima, nel 1348-49 fu la peggiore. La città perse migliaia di persone a causa della peste. Nel 1361, colpì di nuovo, accompagnata dalla carestia.

Il papa Gregorio XI, sollecitato dai romani e motivato dal disordine e dalle rivolte negli stati pontifici, tornò a Roma il 7 gennaio 1377, dopo 3 mesi e mezzo di un viaggio estenuante. Vi morì l’anno seguente, il 27 marzo 1378.

La morte di Gregorio XI segnò l’inizio di un altro periodo travagliato per il papato. Sotto la pressione dei romani in rivolta, i cardinali elessero un papa italiano, che prese il nome di Urbano VI. Tuttavia, molti di loro, per lo più francesi, considerarono l’elezione nulla, e si riunirono per eleggere un nuovo papa, Clemente VII, che si stabilì ad Avignone nel 1379. Il primo aveva la fedeltà dell’Italia centrale e settentrionale, del Sacro Romano Imperatore, delle Fiandre e del re inglese; il secondo del Regno di Napoli, della Francia e della Spagna.

Il Grande Scisma

La divisione della Chiesa Cattolica in due gruppi subordinati durò fino al 1409. Il successore di Clemente VII, Benoit XIII perderà progressivamente i suoi partigiani, fino a trovarsi assediato nel Palazzo dei Papi dal popolo di Avignone, rimanendo praticamente prigioniero per 5 anni. Riuscì a fuggire attraverso un passaggio segreto nella notte tra l’11 e il 12 marzo 1405. Morì nel 1409, protetto dal suo ultimo sostenitore rimasto, il re d’Aragona. Suo nipote, Rodrigo de Luna si difese nel palazzo per 17 mesi. Ordinò la demolizione di tutte le case davanti al palazzo per evitare che i suoi avversari si insinuassero nella sua roccaforte. Formò così la grande spianata conosciuta oggi come “Place du Palais”.

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