Guerra di Powhatan, (1622-44), lotta implacabile tra la confederazione indiana Powhatan e i primi coloni inglesi nella sezione tidewater della Virginia e del Maryland meridionale. Il conflitto portò alla distruzione del potere indiano. I coloni inglesi che si erano stabiliti a Jamestown (1607) erano all’inizio fortemente motivati dal loro bisogno di grano nativo (mais) per mantenere la pace con i Powhatan, che abitavano più di 100 villaggi circostanti. L’enfasi sulla cooperazione fu rafforzata dagli sforzi del capo Powhatan Powhatan e di sua figlia Pocahontas.
Al momento della morte di Powhatan (1618), i coloni avevano scoperto la coltivazione del tabacco, altamente redditizia, e stavano facendo sempre più pressione nel territorio indiano per ottenere nuove terre ricche da coltivare. Per resistere a questa incursione, il nuovo capo della confederazione, Opechancanough, fratello anziano di Powhatan, nel 1622 guidò il suo popolo in un attacco improvviso contro i coloni in tutta la zona, massacrando 347 su un totale di circa 1.200. Seguirono guerre intermittenti per 14 anni; una calma inquieta fu infranta nel 1644 con una rivolta finale degli indiani in cui furono uccisi 500 bianchi. Una decisa opposizione britannica, aiutata da indiani cristianizzati, spezzò il potere della confederazione in guerra lo stesso anno, e Opechancanough fu ucciso.