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Sono Amleto. Sono un furbacchione con un debole per i lunghi discorsi sul senso della vita. Sono piuttosto depresso da quando mio padre è morto e mia madre ha sposato mio zio. E sai cosa penso?
O, che questa carne troppo solida si sciolga
scongeli e si risolva in rugiada!
O che l’Eterno non abbia fissato
il suo canone contro l’auto-omicidio! O Dio! Dio! Quanto stanchi, stantii, piatti e inutili,
mi sembrano tutti gli usi di questo mondo! E’ un giardino senza erba,
che cresce fino alla semina; le cose volgari e grossolane della natura
lo dominano soltanto. Che si arrivi a questo!
Ma due mesi morti; no, non tanto, non due:
Un re così eccellente; che era, a questo,
Hyperion a un satiro; così affettuoso con mia madre
Che non potesse scommettere che i venti del cielo
visitassero troppo rudemente il suo volto. Cielo e terra!
Devo ricordarmene? perché, ella pendeva da lui,
come se l’appetito crescesse
da ciò di cui si nutre; eppure, in un mese–
Non pensarci–Fragilità, il tuo nome è donna!–
Un mesetto, o prima che quelle scarpe fossero vecchie
con cui seguiva il corpo del mio povero padre,
come Niobe, tutto lacrime:—sì, anche lei–
O, Dio! una bestia, che vuole parlare di ragione,
avrebbe pianto più a lungo–si sposò con mio zio,
il fratello di mio padre, ma non più simile a mio padre
che io a Ercole: entro un mese:
se ancora il sale delle lacrime più ingiuste
aveva lasciato il rossore nei suoi occhi feriti,
si sposò. O, scelleratissima rapidità, per imbucare
con tanta destrezza lenzuola incestuose!
Non è né può venire a buon fine:
Ma rompi, cuore mio; perché devo tenere la lingua. (1.2.129-160)
Chi l’ha detto e dove
Cominciamo col botto. O, considerando che stiamo parlando di Amleto, forse più come un lamento. Si lamenta di quanto sia depresso per la morte del padre e il nuovo matrimonio della madre, e desidera che la sua “carne” si “sciolga”, cioè che muoia.
Dopo aver visto Claudio, il nuovo re di Danimarca, fare il suo discorso inaugurale alla corte, Amleto è super depresso. Claudio riesce a spiegare il fatto che ha sposato la vedova di suo fratello, Gertrude, solo un mese dopo la morte del marito. Nessuno ha problemi con questo. Convenientemente, sposare la regina significa anche che Claudio diventa re.
Ecco quando troviamo il nostro depresso Amleto che pronuncia il suo primo depresso soliloquio. In esso rivela che sta contemplando il suicidio e desidera che la sua “carne” si “sciolga”. Sì, è serio.
Storia Snack! Gli elisabettiani credevano che il corpo umano fosse composto da quattro elementi fondamentali, chiamati umori: flemma, sangue, bile gialla e bile nera. Amleto sembra soffrire di ciò che gli elisabettiani chiamavano “malinconia”, che era associata a troppa “bile nera” nel corpo.
Questo stato portava a letargia, irritabilità, immaginazione distorta, e così via. Fondamentalmente, suona molto simile a quello che oggi chiamiamo “depressione clinica”. Ma poiché siamo nel 1600 e non nel 21° secolo, Amleto non può semplicemente prendere delle pillole. Deve tramare (e ritardare) una vendetta omicida.
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