Anjou

Stato gallicoModifica

L’origine politica dell’Anjou viene fatta risalire all’antico stato gallico delle Ande.

Tribù romanaModifica

Dopo la conquista di Giulio Cesare, la zona fu organizzata intorno alla civitas romana degli Andecavi.

Contea francaModifica

La civitas romana fu in seguito conservata come distretto amministrativo sotto i Franchi con il nome prima di pagus, poi di comitatus o contea d’Anjou.

All’inizio del regno di Carlo il Calvo, l’integrità dell’Anjou era seriamente minacciata da un doppio pericolo: dalla Bretagna a ovest e dalla Normandia a nord. Lamberto, ex conte di Nantes, devastò l’Angiò di concerto con Nominoé, duca di Bretagna. Alla fine dell’anno 851, era riuscito ad occupare tutta la parte occidentale fino alla Mayenne. Il principato che si era così ritagliato fu occupato alla sua morte da Erispoé, duca di Bretagna. Da lui, fu tramandato ai suoi successori, nelle cui mani rimase fino all’inizio del X secolo. Anche i Normanni fecero continue incursioni nel paese.

C’era bisogno di un uomo coraggioso per difenderlo. I cronisti d’Angiò nominano come primo conte un “Tertullo”, elevato dall’oscurità da Carlo il Calvo. Un personaggio con questo nome sembra essere stato il padre del successivo conte Ingelger, ma la sua dinastia sembra essere stata preceduta da Roberto il Forte, che ricevette Anjou da Carlo il Calvo intorno all’861. Roberto incontrò la sua morte nell’866 in una battaglia a Brissarthe contro i Normanni. Ugo l’Abate gli succedette nella contea d’Angiò come nella maggior parte dei suoi incarichi; alla sua morte, nell’886, essa passò a Odo, il figlio maggiore di Roberto.

I FulchiModifica

Odo salì al trono di Francia nell’888, ma sembra che avesse già delegato il paese tra il Maine e la Mayenne a Ingelger come visconte o conte intorno all’870, forse a causa delle connessioni di sua moglie Adelais di Amboise. Il loro figlio Fulk il Rosso succedette ai possedimenti del padre nell’888, è menzionato come visconte dopo l’898, e sembra che il titolo di conte sia stato concesso o usurpato nel secondo quarto del X secolo. I suoi discendenti continuarono a portare questo rango per tre secoli. Gli successe suo figlio Fulk II il Buono, autore del proverbio secondo cui un re illetterato è un asino saggio, nel 938. Gli successe a sua volta suo figlio Geoffrey I Grisegonelle (“Greytunic”) intorno al 958.

Geoffredo inaugurò una politica di espansione, avendo come oggetto l’estensione dei confini dell’antica contea e la riconquista di quelle parti di essa che erano state annesse da altri stati; infatti, se l’Angiò occidentale era stato recuperato dai duchi di Bretagna fin dall’inizio del X secolo, a est tutto il distretto di Saumur era già caduto nelle mani dei conti di Blois e Tours. Geoffrey Greytunic riuscì a rendere il conte di Nantes suo vassallo e ad ottenere dal duca di Aquitania la concessione in feudo del distretto di Loudun. Inoltre, nelle guerre del re Lotario contro i Normanni e contro l’imperatore Ottone II, si distinse per delle prodezze d’armi che i poeti epici non tardarono a celebrare.

Rimani della fortezza di Langeais, costruita da Fulk III

Il figlio di Geoffrey, Fulk III Nerra (“il Nero”; 21 luglio 987 – 21 giugno 1040) ottenne fama sia come guerriero che per i pellegrinaggi che intraprese al Santo Sepolcro di Gerusalemme per espiare le sue gesta. Al momento della sua ascesa al trono si trovò di fronte ad una coalizione composta da Odo I, conte di Blois, e Conan I di Rennes. Quest’ultimo si era impadronito di Nantes, di cui i conti d’Angiò si ritenevano sovrani, Fulk Nerra venne ad assediarla, sbaragliando l’esercito di Conan nella battaglia di Conquereuil (27 giugno 992) e ristabilendo Nantes sotto la propria sovranità. Poi, rivolgendo la sua attenzione al conte di Blois, procedette a stabilire una fortezza a Langeais, a poche miglia da Tours, dalla quale, grazie all’intervento del re Ugo Capeto, Odo non riuscì a spodestarlo.

Bandiera d’Angiò a Champtoceaux, di fronte alla Bretagna

Alla morte di Odo I, Fulk si impadronì di Tours (996); ma il re Roberto il Pio gli si rivoltò contro e riprese la città (997). Nel 997 Fulk prese la fortezza di Montsoreau. Nel 1016 sorse una nuova lotta tra Fulk e Odo II, il nuovo conte di Blois. Odo II fu completamente sconfitto a Pontlevoy (6 luglio 1016), e qualche anno dopo, mentre Odo assediava Montboyau, Fulk sorprese e prese Saumur (1026).

Infine, la vittoria di Geoffrey Martel (21 giugno 1040 – 14 novembre 1060), figlio e successore di Fulk, su Teobaldo III, conte di Blois, a Nouy (21 agosto 1044), assicurò agli Angioini il possesso della contea di Touraine. Allo stesso tempo, continuando anche in questo ambito l’opera di suo padre (che nel 1025 fece prigioniero Herbert Wakedog e lo liberò solo a condizione che gli rendesse omaggio), Geoffrey riuscì a ridurre la contea del Maine alla completa dipendenza da lui. Durante la vita di suo padre era stato battuto da Gervais de Château-du-Loir, vescovo di Le Mans (1038), ma più tardi (1047 o 1048) riuscì a fare prigioniero quest’ultimo, per cui fu scomunicato da papa Leone IX al concilio di Reims (ottobre 1049). Fu un vigoroso oppositore di Guglielmo il Bastardo, quando quest’ultimo era ancora solo il duca di Normandia. Nonostante gli attacchi concertati di Guglielmo e di re Enrico, riuscì a costringere il Maine a riconoscere la sua autorità nel 1051. Fallì, tuttavia, nei suoi tentativi di vendicarsi di Guglielmo.

Alla morte di Geoffrey Martel (14 novembre 1060), ci fu una disputa sulla successione. Geoffrey Martel, non avendo figli, aveva lasciato in eredità la contea al suo nipote maggiore, Geoffrey III il Barbuto, figlio di Geoffrey, conte di Gâtinais e di Ermengarde, figlia di Fulk Nerra. Ma Fulk le Réchin, fratello di Goffredo il Barbuto, che all’inizio si era accontentato di un appannaggio costituito da Saintonge e dalla châtellenie di Vihiers, avendo permesso che Saintonge fosse presa nel 1062 dal duca di Aquitania, approfittò del malcontento generale suscitato nella contea dalla politica poco abile di Goffredo per farsi padrone di Saumur (25 febbraio 1067) e di Angers (4 aprile), e gettò Goffredo in prigione a Sablé. Costretto dall’autorità papale a liberarlo dopo un breve intervallo e a restituirgli la contea, rinnovò presto la lotta, batté Geoffrey presso Brissac e lo rinchiuse nel castello di Chinon (1068). Tuttavia, per ottenere il suo riconoscimento come conte, Fulk IV Réchin (1068 – 14 aprile 1109) dovette portare avanti una lunga lotta con i suoi baroni, cedere Gâtinais al re Filippo I e rendere omaggio al conte di Blois per la Touraine. D’altra parte, riuscì nel complesso a perseguire la politica di Geoffrey Martel nel Maine: dopo aver distrutto La Flèche, con la pace di Blanchelande (1081), ricevette l’omaggio di Robert Curthose (“Courteheuse”), figlio di Guglielmo il Conquistatore, per il Maine. Più tardi, sostenne Elia, signore di La Flèche, contro Guglielmo Rufo, re d’Inghilterra, e al riconoscimento di Elia come conte del Maine nel 1100, ottenne per Fulk V il Giovane, suo figlio da Bertrade de Montfort, la mano di Ermengarde, figlia di Elia e unica erede.Nel 1101 Gautier I conte di Montsoreau diede la terra a Robert di Arbrissel e Hersende di Champagne sua suocera per fondare l’abbazia di Fontevraud.

Fulk V il Giovane (14 aprile 1109 – 1129) succede alla contea del Maine alla morte di Elia (11 luglio 1110); ma questo aumento del territorio angioino si scontra così direttamente con gli interessi di Enrico I d’Inghilterra, che è anche duca di Normandia, che una lotta tra le due potenze diventa inevitabile. Nel 1112 essa scoppiò, e Fulk, non potendo impedire a Enrico I di prendere Alençon e di fare prigioniero Roberto, signore di Bellême, fu costretto, al trattato di Pierre Pecoulée, vicino ad Alençon (23 febbraio 1113), a rendere omaggio a Enrico per il Maine. Per vendicarsi di questo, mentre Luigi VI stava scavalcando il Vexin nel 1118, sbaragliò l’esercito di Enrico ad Alençon (novembre), e nel maggio 1119 Enrico chiese una pace, che fu suggellata in giugno dal matrimonio del suo figlio maggiore, Guglielmo l’Eterno, con Matilde, la figlia di Fulk. Essendo Guglielmo l’Eterno perito nel naufragio della Nave Bianca (25 novembre 1120), Fulk, di ritorno da un pellegrinaggio in Terra Santa (1120-1121), sposò la sua seconda figlia Sibilla, su istigazione di Luigi VI, con Guglielmo Clito, figlio di Roberto Curthose, e pretendente al ducato di Normandia, dandole in dote il Maine (1122 o 1123). Enrico I riuscì a far annullare il matrimonio, adducendo il motivo della parentela tra le parti (1123 o 1124). Ma nel 1127 fu fatta una nuova alleanza, e il 22 maggio a Rouen, Enrico I promise sua figlia Matilde, vedova dell’imperatore Enrico V, a Geoffrey il Bello, figlio di Fulk, il matrimonio fu celebrato a Le Mans il 2 giugno 1129. Poco dopo, su invito di Baldovino II di Gerusalemme, Fulk partì definitivamente per la Terra Santa, sposò Melisinda, figlia ed ereditiera di Baldovino, e succedette al trono di Gerusalemme (14 settembre 1131). Suo figlio maggiore, Goffredo V il Bello o “Plantageneto”, gli succedette come conte d’Angiò (1129 – 7 settembre 1151).

I PlantagenetiModifica

Altre informazioni: Impero angioino e casa Plantageneta

Gravi di Eleonora d’Aquitania e di Enrico II d’Inghilterra a Fontevraud-l’Abbaye

Fin dall’inizio, Geoffrey Plantagenet cercò di trarre vantaggio dal suo matrimonio e, dopo la morte del suocero Enrico I (1 dicembre 1135), pose le basi della conquista della Normandia con una serie di campagne: verso la fine del 1135 o l’inizio del 1136, entrò in quel paese e si riunì a sua moglie, l’imperatrice Matilde, che aveva ricevuto la sottomissione di Argentan, Domfront ed Exmes. Dopo essere stato bruscamente richiamato in Angiò da una rivolta dei suoi baroni, tornò alla carica nel settembre 1136 con un forte esercito, includendo nelle sue file Guglielmo, duca d’Aquitania, Geoffrey, conte di Vendome , e Guglielmo Talvas, conte di Ponthieu. Dopo alcuni successi fu ferito al piede all’assedio di Le Sap (1º ottobre) e dovette ripiegare.

Stemma di Geoffrey Plantagenet, conte d’Angiò

Maggio 1137 iniziò una nuova campagna in cui devastò il distretto di Hiémois (presso Exmes) e bruciò Bazoches. Nel giugno 1138, con l’aiuto di Roberto di Gloucester, Geoffrey ottenne la sottomissione di Bayeux e Caen; in ottobre devastò i dintorni di Falaise; infine, nel marzo 1141, alla notizia del successo di sua moglie in Inghilterra, entrò nuovamente in Normandia, quando fece un corteo trionfale attraverso il paese. Città dopo città si arrendono: nel 1141, Verneuil, Nonancourt, Lisieux, Falaise; nel 1142, Mortain, Saint-Hilaire, Pontorson; nel 1143, Avranches, Saint-Lô, Cérences, Coutances, Cherbourg; all’inizio del 1144 entra a Rouen, e il 19 gennaio riceve la corona ducale nella sua cattedrale. Infine, nel 1149, dopo aver stroncato un ultimo tentativo di rivolta, consegnò il ducato a suo figlio Henry Curtmantle, che ricevette l’investitura per mano del re di Francia.

Per tutto il tempo in cui Fulk il Giovane e Geoffrey il Bello portavano avanti l’opera di estensione della contea d’Anjou, non trascuravano di rafforzare la loro autorità in patria, per la quale l’indisciplina dei baroni era una minaccia. Per quanto riguarda Fulk il Giovane, conosciamo solo alcuni fatti e date isolate: verso il 1109 Doué e L’Île Bouchard furono prese; nel 1112 Brissac fu assediata, e circa nello stesso periodo Eschivard di Preuilly sottomessa. Nel 1114 ci fu una guerra generale contro i baroni che erano in rivolta; e nel 1118 una nuova rivolta, che fu sedata dopo l’assedio di Montbazon: nel 1123 il signore di Doué si ribellò, e nel 1124 Montreuil-Bellay fu presa dopo un assedio di nove settimane. Goffredo il Bello, con la sua instancabile energia, era eminentemente adatto a sopprimere le coalizioni dei suoi vassalli, la più formidabile delle quali si formò nel 1129. Tra coloro che si rivoltarono c’erano Guy IV di Laval, Giraud II di Montreuil-Bellay, il visconte di Thouars, i signori di Mirebeau, Amboise, Parthenay e Sablé. Geoffrey riuscì a batterli uno dopo l’altro, rase al suolo il torrione di Thouars e occupò Mirebeau.

Un’altra rivolta fu stroncata nel 1134 con la distruzione di Cand e la presa di L’Île Bouchard. Nel 1136, mentre il conte era in Normandia, Roberto III di Sablé si mise alla testa del movimento, al quale Geoffrey rispose distruggendo Briollay e occupando La Suze; e Roberto di Sablé stesso fu costretto a implorare umilmente il perdono per intercessione del vescovo di Angers. Nel 1139 Geoffrey prese Mirebeau e nel 1142 Champtoceaux, ma nel 1145 scoppiò una nuova rivolta, questa volta sotto la guida di Elia, il fratello del conte, che, sempre con l’aiuto di Roberto di Sablé, rivendicò la contea del Maine. Geoffrey fece prigioniero Elia, costrinse Roberto di Sablé a battere in ritirata e ridusse gli altri baroni alla ragione. Nel 1147 distrusse Doué e Blaison. Infine nel 1150 fu controllato dalla rivolta di Giraud, signore di Montreuil-Bellay; per un anno assediò il luogo finché non dovette arrendersi, e poi fece prigioniero Giraud e lo liberò solo su mediazione del re di Francia.

Così, alla morte di Goffredo il Bello (7 settembre 1151), suo figlio Enrico si trovò erede di un grande impero, forte e consolidato, e al quale il suo matrimonio con Eleonora d’Aquitania (maggio 1152) aggiunse ulteriormente l’Aquitania.

A lungo alla morte di re Stefano, Enrico fu riconosciuto come re d’Inghilterra (19 dicembre 1154), come concordato nel trattato di Wallingford. Ma allora suo fratello Goffredo, conte di Nantes, che aveva ricevuto in appannaggio le tre fortezze di Chinon, Loudun e Mirebeau, tentò di impadronirsi dell’Angiò, con il pretesto che, secondo il testamento del loro padre, Goffredo il Bello, tutta l’eredità paterna doveva discendere a lui, se Enrico fosse riuscito ad ottenere il possesso dell’eredità materna. Venuto a conoscenza di ciò, Enrico, sebbene avesse giurato di osservare questo testamento, si fece liberare dal suo giuramento dal papa, e si affrettò a marciare contro suo fratello, al quale all’inizio del 1156 riuscì a prendere Chinon e Mirebeau; e in luglio costrinse Geoffrey a cedere anche le sue tre fortezze in cambio di una pensione annuale. D’ora in poi Enrico riuscì a mantenere la contea d’Angiò per tutta la vita; infatti, anche se la concesse nel 1168 a suo figlio Enrico il Giovane Re quando quest’ultimo divenne abbastanza grande per governarla, rifiutò assolutamente di permettergli di godere del suo potere. Dopo la morte di Enrico II nel 1189 la contea, insieme al resto dei suoi domini, passò a suo figlio Riccardo I d’Inghilterra, ma alla morte di quest’ultimo nel 1199, Arturo di Bretagna (nato nel 1187) rivendicò l’eredità che, secondo lui, avrebbe dovuto spettare a suo padre Geoffrey, quarto figlio di Enrico II, secondo l’usanza per cui “il figlio del fratello maggiore doveva succedere al patrimonio del padre”. Si mise quindi in rivalità con Giovanni Lackland, figlio minore di Enrico II, e sostenuto da Filippo Augusto di Francia, e aiutato da Guglielmo des Roches, senesciallo d’Angiò, riuscì ad entrare ad Angers (18 aprile 1199) e a farsi riconoscere come conte delle tre contee d’Angiò, Maine e Touraine, per cui rese omaggio al re di Francia. Re Giovanni riprese presto il sopravvento, poiché Filippo Augusto aveva abbandonato Artù con il trattato di Le Goulet (22 maggio 1200), e Giovanni si fece strada nell’Angiò; e il 18 giugno 1200 fu riconosciuto come conte ad Angers. Nel 1202 rifiutò di rendere omaggio a Filippo Augusto, il quale, di conseguenza, confiscò tutti i suoi possedimenti continentali, compreso l’Angiò, che fu assegnato dal re di Francia ad Artù. La sconfitta di quest’ultimo, fatto prigioniero a Mirebeau il 1° agosto 1202, sembrò assicurare il successo di Giovanni, ma fu abbandonato da Guglielmo des Roches, che nel 1203 aiutò Filippo Augusto a sottomettere l’intero Angiò. Un ultimo sforzo da parte di Giovanni per impossessarsene personalmente nel 1214, portò alla presa di Angers (17 giugno), ma si ruppe tristemente nella battaglia di La Roche-aux-Moines (2 luglio), e la contea fu annessa alla corona di Francia.

Castello di Pouancé, costruito per difendere l’Angiò contro la Bretagna.

Poco dopo se ne separò nuovamente, quando nell’agosto 1246 il re Luigi IX lo diede in appannaggio a suo fratello Carlo, conte di Provenza, che presto sarebbe diventato re di Napoli e Sicilia. Carlo I d’Angiò, preso dai suoi altri domini, non pensò molto all’Angiò, né lo fece suo figlio Carlo II lo Zoppo, che gli succedette il 7 gennaio 1285. Il 16 agosto 1290, quest’ultimo sposò sua figlia Margherita, contessa d’Angiò con Carlo di Valois, figlio di Filippo III l’Ardito, dandole in dote l’Angiò e il Maine, in cambio delle rivendicazioni di Carlo di Valois sui regni d’Aragona e di Valentia e sulla contea di Barcellona. Carlo di Valois entrò subito in possesso della contea d’Angiò, alla quale Filippo IV il Bello, nel settembre 1297, allegò un titolo di pari di Francia. Il 16 dicembre 1325, Carlo morì, lasciando l’Angiò al suo figlio maggiore Filippo di Valois, al cui riconoscimento come re di Francia (Filippo VI) il 1º aprile 1328, la contea d’Angiò fu nuovamente unita alla corona.

Ducato franceseModifica

Il 17 febbraio 1332, Filippo VI la donò a suo figlio Giovanni il Buono, il quale, divenuto re a sua volta (22 agosto 1350), cedette la contea al suo secondogenito Luigi I, elevandola a ducato nel peerato di Francia con lettere patenti del 25 ottobre 1360. Luigi I, che divenne col tempo conte di Provenza e re titolare di Napoli, morì nel 1384, e gli successe suo figlio Luigi II, che dedicò la maggior parte delle sue energie alle sue ambizioni napoletane, e lasciò l’amministrazione dell’Angiò quasi interamente nelle mani di sua moglie, Yolande d’Aragona. Alla sua morte (29 aprile 1417), ella prese su di sé la tutela del loro giovane figlio Luigi III e, in qualità di reggente, difese il ducato contro gli inglesi. Luigi III, che si dedicò anche alla conquista di Napoli, morì il 15 novembre 1434, senza lasciare figli. Il ducato d’Angiò passò allora a suo fratello René, secondo figlio di Luigi II e di Yolande d’Aragona.

Mappa dell’Angiò nel XVIII secolo.
In rosso : il dipartimento attuale di Maine-et-Loire.

A differenza dei suoi predecessori, che raramente avevano soggiornato a lungo nell’Angiò, René a partire dal 1443 vi fece lunghe visite, e la sua corte ad Angers divenne una delle più brillanti del regno di Francia. Ma dopo la morte improvvisa di suo figlio Giovanni nel dicembre 1470, René, per ragioni che non sono del tutto chiare, decise di spostare la sua residenza in Provenza e lasciare definitivamente l’Angiò. Dopo aver fatto un inventario di tutti i suoi beni, lasciò il ducato nell’ottobre 1471, portando con sé il più prezioso dei suoi tesori. Il 22 luglio 1474 redasse un testamento con il quale divideva la successione tra suo nipote René II di Lorena e suo nipote Carlo II, conte del Maine. Alla notizia, il re Luigi XI, che era figlio di una delle sorelle del re René, vedendo che le sue aspettative erano così completamente frustrate, si impadronì del ducato d’Angiò. Non lo tenne a lungo, ma si riconciliò con René nel 1476 e glielo restituì, a condizione, probabilmente, che René glielo lasciasse in eredità. Comunque sia, alla morte di quest’ultimo (10 luglio 1480), egli aggiunse nuovamente l’Angiò al dominio reale.

In seguito, il re Francesco I diede nuovamente il ducato in appannaggio a sua madre, Luisa di Savoia, con lettera patente del 4 febbraio 1515. Alla sua morte, nel settembre 1531, il ducato tornò in possesso del re. Nel 1552 fu dato in appannaggio da Enrico II a suo figlio Enrico di Valois, che, divenuto re nel 1574, con il titolo di Enrico III, lo concesse a suo fratello Francesco, duca di Alençon, al trattato di Beaulieu presso Loches (6 maggio 1576). Francesco morì il 10 giugno 1584, e l’appannaggio vacante entrò definitivamente a far parte del dominio reale.

All’inizio l’Anjou fu incluso nel gouvernement (o comando militare) di Orléanais, ma nel XVII secolo ne fu fatto uno separato. Saumur, tuttavia, e il Saumurois, per il quale il re Enrico IV aveva creato nel 1589 un governatorato militare indipendente a favore di Duplessis-Mornay, continuarono fino alla Rivoluzione a formare un gouvernement separato, che comprendeva, oltre all’Anjou, porzioni di Poitou e Mirebalais. Annesso alla généralité (circoscrizione amministrativa) di Tours, l’Anjou alla vigilia della Rivoluzione comprendeva cinque êlections (distretti giudiziari):–Angers, Baugé, Saumur, Château-Gontier, Montreuil-Bellay e parte delle êlections di La Flèche e Richelieu. Finanziariamente faceva parte del cosiddetto pays de grande gabelle, e comprendeva sedici tribunali speciali, o greniers à sel (magazzini di sale):–Angers, Baugé, Beaufort, Bourgueil, Candé, Château-Gontier, Cholet, Craon, La Flèche, Saint-Florent-le-Vieil, Ingrandes, Le Lude, Pouancé, Saint-Rémy-la-Varenne, Richelieu, Saumur. Dal punto di vista dell’amministrazione puramente giudiziaria, l’Angiò era soggetto al parlamento di Parigi; Angers era la sede di una corte presidenziale, la cui giurisdizione comprendeva i sénéchaussées di Angers, Saumur, Beaugé, Beaufort e il ducato di Richelieu; c’erano inoltre corti presidenziali a Château-Gontier e La Flèche. Quando l’Assemblea Costituente, il 26 febbraio 1790, decretò la divisione della Francia in dipartimenti, l’Anjou e il Saumurois, ad eccezione di alcuni territori, formarono il dipartimento di Maine-et-Loire, come attualmente costituito.

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